Un Fregio Maya scoperto all’interno di un’antica piramide e il mistero del dominio della ‘Dinastia Serpente’

Nel 2013 vienescoperto un incredibile fregio Maya in un antico insediamento ormai area archeologica interessante e misteriosa. Un gruppo di archeologi ha scoperto una straordinaria scultura monumentale Maya, nascosta all’interno di un’antica piramide nella regione di Peten, in Guatemala. Oggi nel 2023 la notizia ritorna a proporsi con nuove teorie, non tanto nuove se consideriamo alcuni video ne parlavano già dal 2021.

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Rovine di Tikal.

Il fregio è lungo otto metri e alto due. E’ decorato con iscrizioni e pitture vivaci, alcune delle quali sono state riportate quasi ai colori naturali grazie a tecniche che usano i laser. Il fregio racconta di una sanguinosa lotta di potere tra i sovrani delle città di Tikal e della dinastia di Kaanul, anche nota come il ‘Regno del Serpente’ avvenuta intorno al VII secolo d.C..mi piace ricordarvi che serpente e drago sono due interpretazioni diverse della stessa cosa, almeno in molti casi di miti e religioni di culture antiche.

La grande scultura mostra alcune figure umane in un contesto mitologico, con le immagini di divinità e ‘sovrani divini’, per alcuni però si tratta di una cronistoria illustrata di eventi perduti. Nella sua superficie vengono riportati i loro nomi. Essa mostra tre personaggi seduti a gambe incrociate e decorati con copricapi realizzati con piume di uccello e gioielli di giada, tipici della cultura Maya.

La scoperta

La scoperta è stata effettuata dal team guidato dall’italo-guatemalteco Francisco Estrada-Belli, archeologo e docente presso il dipartimento di Antropologia della Tulane University. E’ anche direttore del Progetto Archeologico Holmul. Gli archeologi si sono imbattuti nel fregio mentre stavano esplorando una piramide Maya presumibilmente risalente al 600 d.C., in una zona dove sono presenti altre diverse rovine dello stesso periodo.

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Piramide di tikal.

“Si tratta di una scoperta straordinaria, che si verifica una sola volta nella vita di un archeologo”, ha detto entusiasta Estrada-Belli. “E’ una grande opera d’arte che fornisce moltissime informazioni sul ruolo e l’importanza della piramide”. L’iscrizione sul fregio “apre una finestra su una fase molto importante nella storia del periodo classico”.

La piramide Maya

La piramide presso cui lavoravano Estrada-Belli e i suoi colleghi quando hanno scoperto il fregio era alta 20 metri, la scoperta è avvenuta mentre erano impegnati nello scavo della stessa, costruita intorno all’VIII secolo d.C.. I ricercatori speravano di imbattersi in una serie di reperti Maya del periodo preclassico (intorno al 250 a.C.), o precedenti e da questo punto di vista rimasero delusi, ma grande fu lo stupore di questa scoperta.

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Rovine di tikal – Foto di Ricardo Moreno.

Durante i lavori, hanno tirato fuori la cima di un edificio classico, decorato con la straordinaria scultura in oggetto. Gran parte dell’edificio rimane ancora sepolto sotto le macerie (siamo al 2013). Oltre ad avere un indiscutibile importanza storica, il fregio è significativo anche dal punto di vista artistico e mitologico in quanto presenta bellissime decorazioni vivaci in rosso, blu, verde e giallo.

Il fregio Maya

Nella parte inferiore del fregio, che è decorata con una serie di 30 glifi, si evince che l’edificio è stato commissionato dal sovrano di Naranjo, un nobile e potente della zona a sud di Holmul. L’iscrizione descrive il sovrano, noto come Ajwosaj Chan K’inich, che doveva essere un vassallo del Re Kaanul, il ‘Signore Serpente’.

Il testo è difficile da leggere ed è stato decifrato dall’epigrafista della Harvard University Alex Tokovinine, collaboratore nel progetto di ricerca di Holmul. L’esperto ritiene che l’edificio e il suo fregio siano stati realizzati intorno al 590 d.C., non molto tempo dopo la cocente sconfitta subita da Tikal nel 562 e la sua sottomissione. Per i quasi due secoli successivi, il Signore Serpente e i suoi alleati dominarono le pianure Maya.

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L’iscrizione, secondo alcuni studiosi suggerisce, secondo altri rappresenta il fatto che Ajwosaj sia arrivato da Naranjo per conto della Dinastia Serpente, al fine di ristabilire l’ordine politico e religioso locale, dopo che il dominio su Holmul passò dalle mani di Tikal a quelle di Kaanul. “L’iscrizione rivela come il nuovo ordine sia stato letteralmente impresso su una tradizione più ampia di divinità e antenati locali”, spiega Tokovinine.

“Quando l’edificio è stato eretto, Re Kaanul era già in viaggio per controllare gran parte delle pianure”, aggiunge Estrada-Belli. “E’ il grande schema della realizzazione di un impero Maya”.

Contenuto del fregio Maya

Il rilievo presenta tre figure umane che indossano elaborati copricapi piumati di cui abbiamo già visto altri esempi in altri luoghi dei Maya. Ognuno di essi ha un’iscrizione sopra la testa per indicarne il nome, anche se solo uno sembra essere leggibile e dice: ‘Och Chan Yopaat’, che significa ‘il Dio della tempesta entra nel cielo’. Una frase molto interessante che ricorda molti altri miti e molte opere di altre culture, giusto per citarne una il Ragnarock norreno. Vedi articolo sulle armi degli Dei di tutto il mondo con connessioni tra i vari miti.

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Due serpenti piumati, poi, emergono da sotto al personaggio principale, formando due archi con i loro corpi. In ognuno di essi è seduta una divinità in possesso di una iscrizione che recita ‘prima Tamale’ il tamale è un piatto tipico mesoamericano di origine Maya, è praticamente un fagotto avvolto nelle foglie ed allacciato, ma siamo sicuri che in origine non fosse altro? Per esempio uno scritto ripiegato su foglie usate come una pergamena, quindi potremmo anche tradurla in ‘prima pergamena scritta’?; in pratico il primo scritto. Di fronte alle bocche aperte dei due serpenti raffigurati ci sono due figure umane supplementari che adornano.

La Dinastia del Dio Serpente

Durante lo stesso lasso di tempo, la Dinasta Serpente ha espanso il suo dominio fino alla regione più occidentale, conosciuta come El-Perù Waka. La lotta per il potere intrapresa dai sovrani Kaanul contro quelli di Tikal è abbondantemente documentata anche in una stele recentemente scoperta da un team di ricercatori della Washington University. Secondo Estrada-Belli, la sua scoperta fornisce la prova di un ‘fronte orientale’ nella lotta per il dominio totale, in pratica il Regno centrale combatteva e conquistava in due direzione diverse fino al dominio.

La scoperta della stele maya che parla della ‘Regina Serpente’

Il presidente guatemalteco Otto Perez Molina (2013), di concerto con il Ministero della Cultura e dello Sport del Guatemala, ha sostenuto all’epoca, fortemente, il lavoro di Estrada-Belli e dei colleghi, definendolo “il fregio più spettacolare visto fino ad oggi”. Non dimentichiamo di essere davanti ad una delle zone archeologiche più belle, importanti, grandi e visitate della Mesoamerica.

“Ero molto emozionato quando ho visto la testa di un serpente piumato sul fregio”, confessa Estrada-Belli alla NBC News. “Anche se si tratta di un piccolo sito, si percepisce la grande potenza rappresentata dal Regno di Kaanul”.

Ma il lavoro degli archeologi non è ancora finito, in quanto non hanno avuto ancora la possibilità di esplorare l’interno della piramide (2013). In pratica è una straordinaria scoperta quella annunciata dall’archeologo Francisco Estrada-Belli, che potrebbe cambiare il nostro modo di considerare un’intera civiltà grazie a nuovi dati storici e forse anche da altri punti di vista meno accademici. Vedi anche il seguente articolo o vai da questo link.

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Altri particolari della rappresentazione del fregio Maya

Ma ritorniamo sulla scena rappresentata, che sembrerebbe simboleggiare un rapporto di dipendenza o sudditanza politica legato al cosiddetto Regno Kan, o del Serpente. Quanto sappiamo finora delle guerre di quell’epoca si riduce di fatto a una sorta di schema di egemonie fra Tikal (la più estesa delle città maya ritrovate, Ndr) e il Regno Kan che infine la conquisto, almeno sulla carta, in senso metaforico. Dunque credo che il dato nuovo sta nel fatto che questo fregio dimostra che già in quei tempi, intorno al 600 a.C. o prima, il Regno Kan controllava molti altri regni minori e tutto intorno.

L’ impressionante fregio di otto per due metri è stato rinvenuto nel sito maya di Holmul, nel Guatemala settentrionale. Nello stucco della piramide abbandonata nel 900 d.C., nel periodo di crisi di questa civiltà precolombiana, oltre ai tre personaggi principali, decorati con piume e gioielli, ci sono tre mostri che raffigurano tre montagne sacre dei dintorni, dai quali nascono serpenti piumati.

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Secondo alcuni esperti, il tutto rappresenterebbe una sorta di equivalente maya della mitica Camelot nel ciclo mitologico arturiano delle isole britanniche, quindi confermerebbero non solo che si tratta di miti e forse parziale cronistoria, ma che questi sarebbero simili ad altri del mondo.

Cancuen: Terra di serpenti

Nella foresta pluviale che circonda la città di Tikal a non tantissima distanza, è stato scoperto in perfette condizioni uno dei più grandi palazzi Maya fino ad ora ritrovati: il suo nome è Cancuen, che significa “Terra dei Serpenti”, ovviamente un riferimento importante al dominio della Dinastia serpente o alla Dea/Dio serpente. Gli archeologi hanno scoperto 170 stanze, distribuite intorno a cortili, che fanno di questo complesso una struttura ampia e articolata, le cui funzioni saranno state importanti, ma ad oggi sono ancora un mistero. La struttura è grande quanto l’Acropoli di Tikal.

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La stele del palazzo di Cancuen.

Si tratta di una palazzo ormai in rovina e deturpato dalla crescente foresta e dai secoli di usura ed intemperie, ma cosa più strana è che sia priva di qualsiasi elemento difensivo, situata in una regione del Guatemala dove non sono presenti altri templi Maya. La funzione di Cancuen rimane quindi un enigma storico-archeologico, a lungo nascosto dalla foresta e che, oggi, riemerge con i suoi enigmi non ancora risolti, mentre la foresta ricresce in sole due settimane in torno ad esso rendendo la visibilità compromessa e la manutenzione difficoltosa e lunga, ma anche la fuga dal palazzo ai tempi in cui venne usato doveva essere davvero un impresa.

Ipotesi a confronto

Esistono molte ipotesi sull’abbandono e scomparsa degli abitanti di Tikal, vediamo insieme alcune delle possibili cause come vengono menzionate da siti storici e turistici di fama internazionale:

  1. I ritrovamenti archeologici di alcuni geroglifici alla base della piramide Dos Pilas mostrano le immagini di un conflitto bellico che vide l’incorporazione delle due città-stato più potenti dell’epoca, ovvero Tikal e Calakmul. La guerra durata decadi non avrebbe mai visto un vincitore vero e proprio ma avrebbe devastato la zona obbligando le popolazioni all’abbandono. Ma dove si sarebbe spostata?
  2. L’ascensione politica e militare della popolazione olmeco-toltecas che durante l’anno 895 d.C. sarebbe arrivata a Tikal sottomettendo la popolazione maya avrebbe causato l’allontanamento degli abitanti dalla città maya. Anche in questo caso dove è finita, stiamo parlando di 1.000.000 di persone, secondo altre fonti al suo apice addirittura 10.000.000 anche se questo dato più che improbabile mi sembra essere impossibile.
  3. Durante l’VIII e VIX secolo d.C. la popolazione maya di Tikal contribuì al disboscamento dei boschi limitrofi alla città, l’utilizzo di un numero spropositato di legname per la costruzione degli sfarzosi templi, cosa che accelerò il cambiamento ambientale costringendo il popolo ad abbandonare la zona. Sembra di leggere la storia tra l’altro errata dell’Isola di Pasqua e Rapa-Nui. Dubito fortemente che questa ipotesi sia possibile.
  4. Il cambio climatico fu la causa di una fortissima siccità, ciò ebbe ripercussioni sui raccolti inducendo all’abbandono della zona. Possibile, ma improbabile. Secondo recenti studi nel VIII secolo d.C le piogge diminuirono di quasi il 70%, ma ricordiamoci comunque che parlimo di foreste fortemente umide, almeno in alcune zone, non solo di boschi ecc.. La crescente carestia e il crescente malcontento della popolazione avrebbe creato addirittura rivolte interne e instabilità politica costringendo la popolazione all’emigrazione. Quest’ultima parte mi sembra più una cosa da città moderna che antica, nell’antichità la gente in periodi duri abbandonavano gradualmente i luoghi per spostarsi, raramente insorgevano, solo se c’erano grandi quantità di cibo nascoste e magari usate solo per pochi, per l’esercito o le famiglie ricche  e nobili, quindi la escludo.
  5. Due secoli prima della caduta di Tikal la stessa sorte era tocca a Teotihuacan in Messico, questa grande città azteca sparì misteriosamente con il suo popolo, anche se oggi si parla solo di sparizione dei Maya. Tra la cività teotihuacana e la maya di Tikal vi furono strette relazioni e addirittura furono collegate per discendenza dinastica. Vi era commercio e pace. Alcuni scienziati ritengono che le due sparizioni siano collegate, ma qui il mistero si infittisce e non va verso una soluzione.
  6. Ipotesi extraterrestre e/o Atlantidea. Vediamola insieme nel prossimo capitolo.
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Ipotesi realistiche e msteriche a confronto

Esistono, infine, ipotesi più misteriose collegate all’ignoto. Alcuni studiosi e non solo complottasti, ipotizzano, che la civiltà maya fosse entrata in contatto con esseri provenienti da luoghi distanti, distrutti e di cui erano ultimi superstiti, come gli abitanti di Mu, Atlantide e Lemuria  o addirittura da altri mondi, questi “extraterresti” venivano considerati ed adorati come Dei. Questa non è di certo una novità e di prove al riguardo ne esistono ovunque. Grazie a questo contatto i Maya avrebbero appreso tecniche di astronomia, matematica ed architettura, questo è perfettamente lineare.

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Illustrazione di un bassorilievo rinvenuto in loco, rappresentante forse l’arrivo di un Atlantideo metre una devastante tempesta distrugge la civiltà ed annega gli abitanti e i pesci? Sembra di vedere una storia praticamente identica a quella narrata da Platone nel Crizia e nel Timeo.

Alcune incisioni presenti a Tikal e in altri siti archeologici maya avallano questa “interpretazione” e la collegano ad altri popoli del mondo e ad altri miti. Secondo una di queste teorie, la popolazione sarebbe stata interamente trasportata dagli extraterrestri in altri mondi per non tornare mai più. Sinceramente reputo questa ipotesi poco credibile, seppur non impossibile.

Direi quindi che aggiungendone un’altra fino ad ora non accennata, cioè l’ipotesi che essa esista ancora ma non la vediamo perché nascosta sottoterra, anche se è improbabile, abbiamo un testo antropologico-narrativo che ci da molte possibili (non certe) informazioni “Le Cronache di Akakor” su cui spero di scrivere un approfondimento appena possibile. Forse Gli extraterrestri o gli Dei venuti da Atlantide o altrove li portarono via e li nascosero in città sotterranee per proteggerli da cataclismi o salvaguardarne la cultura?  

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Il sepente piumato

Il Serpente piumato non è proprio un dio, come si sostiene nel mondo archeologico e persino in quello non accademico. Egli era, secondo le popolazioni precolombiane, il portatore della civiltà, almeno questo sembra essere tesimoniato, un uomo saggio con una lunga barba bianca che da Aztlan (che letteralmente significa la terra degli aironi), isola da cui secondo una leggenda provenivano gli Aztechi, portò la cultura e la civiltà in America Centrale. Aztlan per molti era l’antica Atlantide, una isola ricca di arte, storia, cultura e scienza.

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Mappa azteca dove sarebbe segnalata l’isola di Aztlàn – Foto Wikipedia.

In Messico ricordiamo Palenque, nota per la sua arte e le sue sculture che hanno affinità con quelle egizie, bene, anche in questo caso ci sono somiglianze ed assonanze con altri miti di Dei o abitanti più evoluti di altre civiltà: Nommo, Anunnaki, Atlantidi, Lemuriani, Giganti, ecc.. Alcuni di questi vedono la figura egizia di Horus come il Quetzalcoatl che arriva con la sua barca o con il suo serpente o drago, che ricorda molto la figura di Marduk sumero sul suo drago serpente. Si sostiene infatti che possa esserci stata una relazione tra la civiltà americana e quella egizia o addirittura, come sostiene Peter Tompkins, che le piramidi di queste due culture siano state costruite dalla medesima civiltà o quantomeno progettate dagli stessi ingegneri.

Conclusioni

Per me non è impossibile e questo mi basta per tenere l’ipotesi in considerazione. Inoltre non abbiamo escluso appunto la tesi che li vede sparire dopo un incontro con civiltà superiori provenienti appunto da luoghi ormai scomparsi, inoltre non mi sento di escludere un’ipotesi , forse la meno discussa e la più probabile e per nulla misteriosa, una epidemia che falciò gran parte della popolazione, non dimentichiamo che in guerra si usano le armi biologiche-batteriologiche da sempre, vedi peste, ecc..

Ma in queste nuove scoperte ci sono alcune cose importanti che vanno valutate ed approfondite ed alcune tesi che espongo ormai da tempo sui draghi, gli Dei e molto altro ancora, di cui ho già discusso in altri scritti che vi invito a leggere o sui cui presto metterò nero su bianco.

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Gabriele Lombardo è nato il 17 gennaio 1975 a Palermo. Diplomato al Liceo Artistico e grafico per reti internet/intranet, egli ha acquisito nel tempo maggiori e più precise conoscenze artistico/culturali anche nel campo della clipeologia e degli studi associati e paralleli come il simbolismo, l’archeologia misteriosa e la paleoastronautica (teoria degli antichi astronauti). Esperienze E’ stato investigatore privato ed addetto alla sicurezza, cose che gli sono servite per sviluppare attitudini all’investigazione e le tecniche di analisi. Soprattutto ha sviluppato doti idonee ad un approfondito profilo di investigatore ufologico e del paranormale, nonché più generalmente di tipo misterico. E’ stato aspirante pubblicista-giornalista di controinformazione per quasi quattro anni, scrivendo di guerre, crisi internazionali, scienza, ufologia, archeologia del mistero, complotti internazionali, ecc.. a scritto per X-Time, Seven Network, Seven Radio, Il vespro ed altre riviste o network. Attualmente è anche autore. Convegni e conferenze Fin dall’età di tredici anni è stato appassionato di antiche culture, storia, scienza e misteri di tutti i tipi. Negli anni è stato testimone diretto ed indiretto di molti eventi ufologici ed alcuni paranormali. Nel 2006 intraprende il suo interesse verso l’ufologia, dopo circa sei anni dedicati al paranormale più in generale e comincia a scrivere in rete su vari blog e forum a tema misterico-ufologico. Nel 2010 ad Alcamo (Trapani) effettua il suo primo convegno pubblico con i rappresentanti di CUN, CISU ed un astronomo, su invito dell’Associazione Culturale Impronta di Palermo. Dopo aver fatto alcuni importanti convegni sulla controinformazione, il controspionaggio, la propaganda storica, l’ufologia storica, le scie chimiche e tecnologie come HAARP e MUOS, ha elaborato una propria tesi che unisce insieme la sperimentazione delle tecnologie sopracitate, il fenomeno ufo e le armi ad energia solida o ad energia più ingenerale (laser, microonde, ecc.). Ha anche effettuato un reportage fotografico sul MUOS durante la sua costruzione. Ruoli e gruppi fondati Gabriele Lombardo diventa Coordinatore e Responsabile per Il CUS (Centro Ufologico Siciliano) tra il 2011/2012, dove ha svolto indagini ufologiche territoriali, ha formato un gruppo di sostegno e ricerca per la Sicilia Occidentale, ed ha svolto attività convegnistiche organizzando con esso ben 3 convegni a Carini (Palermo); ha inoltre contribuito alla stesura di un Libro dal titolo “Gli Ufo in Sicilia – Parlano i Testimoni” di Salvatore Giusa, con alcuni casi indagati personalmente e documentati fotograficamente. Nel 2014 fonda l’Associazione Culturale “Nuovo Millennio – UFO Hunter Italia” poi chiusa i primi del 2018, di cui è stata Presidente, organizzando e partecipando come relatore o guida a 13 convegni (Trapani, Palermo, Carini, Caccamo), 10 skywatching ufo/astronomici e 3 gite archeologiche organizzate. Con la stessa Associazione e con il supporto di Giornalisti d’inchiesta, un tecnico del CIR di Roma e ricercatori indipendenti, ha condotto e documentato le indagini degli ultimi 5-6 anni presso Canneto di Caronia (Messina), dove autocombustioni, fenomeni magnetici, contatti alieni, fenomeni paranormali, eventi medianici, anomalie di vario genere ed avvistamenti UFO, hanno generato molte ipotesi. Ha anche condotto indagini sulle rotte UFO sopra le città di Palermo, Marausa-Birgi (Trapani) e Carini-Aeroporto Falcone Borsellino. Ha anche condotto indagini sulla casistica delle Province di Palermo, Trapani ed Agrigento per due anni. E’ anche stato autore di molti avvistamenti fotografati e ripresi. Ha organizzatore numerosi convegni e skywatching, spedizioni investigative, archeologiche ed antropologiche. Interviste ed esperienze radiofoniche e TV Gabriele Lombardo è stato in radio diverse volte come ospite per parlare di temi ufologici, di contattismo, scie chimiche, storia, occultismo, esoterismo, ecc.. E’ anche stato più volte ospite di una TV Monte Lepre (Palermo), dove ha coo-condotto come ospite speciale due trasmissioni a tema ufologico-scientifico-misterico affrontando temi come: il Meteorite di Celiabynsk, area 51, Casistica regionale siciliana e Roswell. Egli è stato intervistato dalla trasmissione TV Voyager dove ha potuto esporre una personale tesi che collegherebbe i fenomeni di Canneto di Caronia con le frane del Messinese di qualche anno fa. E’ stato anche intervistato per la galleria di Tremmonzelli in Sicilia (dove avvengono strani fenomeni, avvistamenti UFO e combustioni spontanee correlate ad anomalie magnetiche ed impulsi elettromagnetici o microonde). Gabriele è anche stato ideatore e Conduttore radiofonico della trasmissione “Nuovo Millennio” che andava in onda ogni venerdì dalle 22:00 alle 00:00 su Radio Carini, e condotta insieme ad altre persone. Gabriele Lombardo è anche cittadino di “Asgardia“, la prima Nazione spaziale che attualmente è in trattativa per un seggio all’ONU ed effettua missioni spaziali automatizzate. Egli ha anche un diploma ad Honorem causa “in antichi culti e religioni” Rilasciato dalla chiesa Universale degli USA ed è autorizzato Press presso la stessa istituzione negli Stati Uniti. Ora è ricercatore indipendente e ha dato e continua a dare il suo contributo alla formazione ed il mantenimento delle attività della F.U.I. (Federazione Ufologica italiana), di cui è uno dei promotori e fondatori. Ruoli nella FUI e pubblicazioni Allo stato attuale è a Capo di alcuni dipartimenti ed è vice Capodipartimento di altri. Nel 2019, ha contribuito alla stesura del libro: Il Paradosso di Fermi. “Where is everybody?” Ricerca Aerospaziale Quaderno n. 4 – Anno 2019 insieme a Dario Del Buono, Francesca Maria Manoni, Giuliana Conforto, Giuseppe GM Quartieri, Laura Quartieri, Paolo Saraceno, Piercamillo Quercia. Gabriele Lombardo si occupa anche di analisi foto video, di investigazione dei casi UFO, di fenomeni ad essi connessi e di tutto ciò che è mistero o scienza, scrive articoli e libri. Mail personale: gabrielelomb75@gmail.com

2 comments

comments user
Allen Giuseppe

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Allen Giuseppe

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