Ottobre 13, 2024

Oggi vi ripropongo questo articolo del 27 settembre 2014 sul progetto Silver Bug. L’articolo era già stato pubblicato su un Network romano. Ovviamente l’articolo è stato integrato da parti scritte recentemente per l’occasione.

progetto Silver Bug
Il primo prototipo di LRV.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale le grandi potenze emergenti come gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia e quelle della vecchia Europa continentale come il Regno Unito, l’Unione Sovietica e la Francia, si spartirono le scoperte e le invenzioni naziste, e con esse anche le migliori menti del III Reich. Inizia così l’era della corsa agli armamenti e la successiva corsa allo spazio.

Il progetto Silver Bug e la Guerra Fredda

L’unica menzione che l’Air Force fa di questo progetto è in The Report on Project Silver Bug, scritto nel 1955 dall’Air Technical Intelligence Center e dal Wright Air Development Center, che proponeva il montaggio di un progetto di ricerca e sviluppo nella costruzione di un jet a forma di disco volante. questo doveva essere capace, sia di decollo verticale che di atterraggio con velocità supersoniche fino a 1.500 mph.

In caso di successo, il velivolo sarebbe stato basata nel sottosuolo, evitando così la necessità di lunghe piste e basi facilmente identificabili. Queste sarebbero state facilmente eliminate da una singola bomba nucleare o testata missilistica. Avete capito bene, l”obiettivo iniziale del progetto era infatti di salvaguardare la nuova forza aerea dalle bombe atomiche sovietiche.

Attenzione!!! Vorrei aprire una parentesi ed esporre due mie piccole riflessioni:

  1. Sarà un caso che le basi segrete americane sono tutte sotterranee? Vedi per esempio Dulce, Dreamland, ecc..
  2. Non è strano, che a prescindere dalla vera e propria forma, proprio da quelle aree si vedono decollare o atterrare velivoli decisamente non convenzionali?

È stata una grande idea, in realtà. Il Governo degli Stati Uniti aveva preso l’idea abbastanza seriamente da importare un gruppo di esperti aeronautici tedeschi. Alcuni di quegli esperti avrebbero certamente lavorato su progetti simili sotto Hitler durante la guerra, avrebbero quindi condotto e continuato il lavoro negli USA. Si sperava che sarebbero stati in grado di costruire un disco da combattimento evoluto.

Gli ingegneri tedeschi Horten

Un certo numero di ingegneri aeronautici tedeschi, dopo la seconda guerra mondiale hanno continuato il loro lavoro sui dischi volanti VTOL, che avevano avuto origine come progetto di ricerca e sviluppo della Luftwaffe. Gli ufficiali dell’Intelligence dell’Esercito degli Stati Uniti hanno setacciato l’Europa alla ricerca di due fratelli chiamati Walter e Reimar Horten dopo la guerra. Alcuni file del Governo dicono che essi si trovavano negli Stati Uniti. I fratelli sono stati addestrati come piloti e ingegneri ed avevano stretti legami con l’alto comando del Reich.

Si credeva che i due fratelli avessero persuaso i leader tedeschi a costruire una flotta di bombardieri a forma di disco, secondo un articolo di Popular Mechanics nell’agosto 1997, nel quale si parla dei dischi della Luftwaffe. Gli storici militari statunitensi riconoscono che i fratelli Horten, hanno costruito e pilotato prototipi di velivoli ad ala circolare e volante, ma gli storici considerano anche il velivolo una curiosità aeronautica senza alcun valore militare. Cosa con cui non concordo affatto.

Una richiesta a livello di servizio di informazioni sui due fratelli, ha mostrato, che i due uomini erano già stati trovati, almeno secondo il rapporto del Primo ministro americano. Erano già stati rilasciati dal Regno Unito per lo sfruttamento negli Stati Uniti il ​​15 novembre 1946, tramite l’operazione Paperclip. Probabilmente questo potè avvenire grazie al legame tra Regno Unito e Canada.

I retroscena dell’operazione paperclip e il furto delle menti brillanti della Germania

L’operazione Paperclip è stato il programma americano, che ha messo molti scienziati e ingegneri tedeschi sul libro paga degli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale. Questi includevano Wernher Von Braun e alcuni dei suoi associati, che erano in ultima analisi responsabili della costruzione della forza americana ICBM e dei razzi del programma spaziale.

Ma l’esistenza di Paperclip non è stata resa pubblica, fino a quando gli americani non hanno messo piede per la prima volta sulla luna. Questo a causa del fatto che i laboratori in cui avevano lavorato molti degli ex scienziati tedeschi erano anche campi di lavoro e di sterminio nazisti. La reazione pubblica apparentemente negativa è stata la ragione per cui la notizia è stata tenuta segreta fino a quando il programma spaziale non ha portato a un allunaggio da record.

I fratelli Horten, secondo PM e i file ottenuti, avevano lavorato su un progetto per una nuova generazione di veicoli VTO circolari appena prima della loro cattura, con specifiche molto simili a quelle descritte nel Report on Project Silver Bug. non dimentichiamo che essi furono anche gli inventori del primo velivolo stealth del mondo l’Horten.

Leggi anche l’articolo sull’Horten 229

L’operazione Paperclip

L’operazione Paperclip (Graffetta) americana e la corrispettiva russa, erano atte a importare nelle rispettive nazioni le menti eccelse tedesche, che dovevano essere condannate durante il processo di Norimberga come criminali di guerra. Questi soggetti per lo più ritenuti grandi menti utili all’innovazione scientifica, tecnologica e sociale nel dopoguerra, furono segretamente introdotti negli stati dove ricevettero documenti ed identità spesso falsi.

Lì, ricoprirono ruoli attraverso cui continuare i lavori svolti in Germania durante il dominio nazista, ma indisturbati, e con maggiori risorse di prima, in nome del bene comune dello Stato. La maggior parte dei tedeschi reclutati, fu portata negli USA. Lì poterono sviluppare la tecnologia a razzo, i missili balistici ed i successivi razzi vettore che portarono infine sulla Luna. Ma nei vari stati decollarono anche progetti di bombe H, Stazioni Spaziali orbitali, ecc..

Scienziati e tecnologie…

Personaggi come Werner Von Brown ed Hermann Hoberth furono piazzati al comando dei progetti aeronautici ed aerospaziali. Infine ricoprirono ruoli di comando e direzione in enti civili come la NASA. Ma parallelamente alle scoperte tecnologiche convenzionali e per lo più di dominio pubblico, alcune erano praticamente conosciute dai soli addetti ai lavori. Una di queste era la tecnologia dei dischi volanti tedeschi chiamati Vril, e teoricamente utilizzati in voli di collaudo negli ultimi tre mesi prima della resa della Germania, con i modelli di tipo Hahunebu I, II e III.

Uno dei progetti scaturiti da tale tecnologia fu il progetto americano “Silver Bug”. Questo progetto pretendeva di costruire un velivolo discoidale funzionante ed utilizzabile come un aereo convenzionale, con motori a reazione o turboeliche che lo rendevano di fatto un velivolo VSTOL (volo verticale). Altri progetti si affiancarono di pari passo a questo e diedero inizio a quelli che oggi conosciamo come i Black Project, ovvero i progetti oscuri degli Stati Uniti d’America, che comprendono anche velivoli innovativi ed incredibilmente tecnologici.

Lo sviluppo del progetto

progetto Silver Bug 1
Fate magazine parla dei Dischi Volanti terrestri.

Lo sviluppo del L’intero progetto Silver Bug è rimasto oscurato dalla segretezza e dalle classificazioni di sicurezza fino alla decade degli anni ’90. L’unico rapporto trapelato è stato finalmente declassificato e rilasciato dall’Air Force in quell’anno. C’è una storia semi-ufficiale in giro che vuole, che il progetto Silver Bug ha portato alla sfortunata Avro Car. Che questo velivolo si è alzata a pochi metri da terra e il progetto è stato infine scartato a causa dell’instabilità del velivolo e dell’incapacità di volare.

Ma gli ufficiali dell’informazione pubblica presso la base aeronautica di Wright-Patterson a Dayton, quando gli è stato chiesto se sono disponibili ulteriori rapporti sul progetto Silver Bug e se il progetto ha mai portato a un velivolo operativo, hanno affermato che nessun altro rapporto su quel progetto è attualmente declassificato. Questo fa pensare che ve ne siano altri.

Le persone che hanno indagato sul progetto Silver Bug trovano che l’affermazione dell’Air Force sia piuttosto interessante, dal momento che non era una negazione netta che qualcosa di operativo sia mai stato prodotto da quel progetto di ricerca e sviluppo… se il progetto è stato un fallimento, perché ci sono altri rapporti su di esso ancora classificati?

Molti velivoli sperimentali sono stati collaudati dall’Air Force, sono risultati guasti e sono precipitati. Alcuni di quegli investigatori sono convinti che Silver Bug abbia effettivamente volato e che almeno alcuni dei velivoli risultanti esistessero e esistano ancora ora.

La propulsione dei velivoli

Non è noto se il velivolo principale del progetto, si sia effettivamente rivelato essere alimentato da motori a reazione o da qualche altro sistema di propulsione, così come altre caratteristiche dell’aeromobile, tra cui le dimensioni e l’uso a cui l’aeronautica avrebbe dato l’aereo. Conosciamo solo il modello AvroCar dei musei, che è praticamente una sorta di hovercraft. Quelle domande, così come altre, non hanno risposte pubblicamente note. Ciò che gli investigatori discutono e tutti gli altri rivangano, al momento sono solo fatti approssimativi e molte speculazioni. Alcuni avvistamenti di strani velivoli potrebbero essere causati da Silver Bug? Certo che si.

Quello su cui il progetto doveva iniziare a lavorare nel 1955 era il programma di ricerca e sviluppo per mettere in campo dischi volanti a propulsione a reazione, che potevano essere nascosti sottoterra nel tentativo di allontanarsi dalle basi aeree nel giorno del giudizio, allontanandosi soprattutto, come detto all’inizio dello scritto, dalle lunghe piste, che erano facili bersagli. I dischi a propulsione a getto dovevano essere in grado di decolli e atterraggi verticali e sarebbero stati in grado di accelerazioni da Mach 3,48, più veloci dell’SR-71 Blackbird.

Quello che Batts e il suo amico Joe videro a una distanza di circa 200 iarde nel 1977 era un disco volante di 200 piedi di diametro che si ergeva dal terreno del deserto con una luce brillante sul ventre e luci lampeggianti in sequenza al centro. Era di colore argento e Batts dice che non c’è modo, che possa essere stato un caso di identità errata di un velivolo, non era di certo il gas di palude o una moltitudine di altre ipotesi comuni ai debunking sugli UFO avanzate dai depistatori, scettici e diffamatori.

Il progetto dell’LRV nucleare di cui si teorizza l’esistenza

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Il progetto dell’LRV nucleare di cui si teorizza l’esistenza.

Altri velivoli in sviluppo in contemporanea

Nel frattempo altri sviluppi tecnologici e scientifici andavano di pari passo avanti in tutto il mondo, per esempio l’Arodyne francese. I successi furono limitati in tutti i campi e tutte le nazioni, almeno in apparenza, così infatti ci dice la storia. Ma siamo davvero sicuri che le cose siano andate come ci vengono propinate? Il Silver Bug (Baco d’argento) è un progetto di velivolo suborbitale a lungo raggio di forma discoidale, e propulso da razzi convenzionali, capace di volare con un equipaggio tipico di un bombardiere, ed un carico nel vano interno di bombe a caduta (bombe senza propulsore).

Leggi anche l’articolo sull’Aerodyne francese.

Come abbiamo già visto prima, alcuni documenti del progetto sono stati rilasciati da qualche anno. Essi ci mostrano date degli anni ’90, cosa che di per sé ci fa pensare che questo progetto sia potuto andare avanti almeno fino agli anni della fuoriuscita dei velivoli Stealth americani di prima generazione come l’F117.

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L’illustrazione dell’LRV nucleare.

Veicoli per il rientro atmosferico

Negli anni sessanta viene comunque sviluppato un velivolo di questo genere. Questo viene chiamato per convenzione LRV (Lenticular Reentry Vehicle), che abbiamo visto nella prima foto di questo scritto e vedremo in altre foto a breve. La sua forma lenticolare è praticamente quella di un disco volante. Ne esistono due varianti (una di queste è custodito in alcuni musei USA, esattamente come i prototipi di altri progetti di questo genere), una monoposto ed una a più posti. Di quest’ultima però non abbiamo conferme nelle immagini e nei musei.

Alcuni artisti e modellisti di miniature di aerei, hanno creato delle repliche di LRV che poco hanno di fantascientifico e sembrano invece la giusta evoluzione di quello originale. In genere comunque quando si creano dei modellini, oppure si lascia spazio agli artisti di disegnare velivoli sperimentali, questi ultimi hanno almeno superato la fase di progettazione. In genere essi sono nella fase di collaudo, anche se alla fine non dovessero superare i test e non divenissero velivoli costruiti in serie.

La cosa che emerge da tali disegni e modellini, è che un velivolo semi discoidale di grandissime dimensioni. Questo possiederebbe un motore nucleare, un equipaggio di quattro uomini ed un intero arsenale di armi per il bombardamento, sarebbe oggi realizzabile.

Attenzione però ai fake che circolano numerosi in rete, ecco alcuni esempi:

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Rapporto tecnico governativo sul progetto.

Il rapporto sul progetto Silver Bug

Il Rapporto sul Progetto Silver Bug, datato 15 febbraio 1955 e declassificato il 29 marzo 1995, proponeva lo sviluppo di un velivolo intercettore a forma di disco. Il velivolo proposta sarebbe in grado di decollare e atterrare in verticale; una velocità massima di 2.300 mph con riscaldamento (postbruciatori); un soffitto di 80.600 piedi; e una velocità di salita di 1,76 minuti a 36.090 piedi.

Quelle prestazioni erano molto avanzate per il 1955 e non sono troppo malandate oggi. Le velocità massime dei caccia intercettori americani del 1955 erano di circa 1.000 miglia orarie e avevano un soffitto più basso di quello che avrebbe avuto il disco. Ma la cosa importante per quanto riguardava l’Air Force era il potenziale che tali dischi volanti avevano per essere dispersi in strutture sotterranee e nascoste.

Il rapporto sul progetto Silver Bug è stato pubblicato dall’Air Technical Intelligence Center (ATIC che oggi ritroviamo per gli studi sugli UFO-UAP) insieme al Wright Air Development Center presso la Wright-Patterson AFB a Dayton, Ohio. Il progetto Silver Bug, è stato ufficialmente etichettato come quello che ha portato alla sfortunata AvroCar. Velivolo che divenne forse il primo veicolo a cuscino d’aria del mondo invece di un disco intercettore supersonico. I ricercatori UFO hanno a lungo messo in dubbio che il progetto sia effettivamente arrivato allo sviluppo dell’AvroCar, che fu un flop al volo, ma oggi le cose sembra che stiano cambiando.

Progetti già realizzati

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Molte riviste in quel periodo parlano di dischi volanti sperimentali.

Indagini recenti al Public Information Office di Wright-Patterson prima del resoconto di Batts, hanno ottenuto come risposta, che nessuna ulteriore informazione sul progetto Silver Bug è stata declassificata di recente.

Non è esattamente la stessa cosa che negare apertamente che il Progetto Silver Bug abbia effettivamente inventato un prototipo funzionante o un intercettore a forma di disco volante ed operativo. Né esclude se il progetto originariamente abbia provocato un flop in un primo momento, o che la continua ricerca per far funzionare davvero un disco volante non abbia portato ad un qualche esito.

Il report silverbug

Il rapporto Silver Bug rilevava, che un paio di progetti statunitensi in corso d’opera, che prevedevano la costruzione di velivoli a decollo verticale si erano già verificati. Questo avvenne dopo che fu affrontata brevemente una discussione sulla necessità percepita di allontanarsi da piste lunghe e vulnerabili. Il report osservava che i mezzi a decollo verticale erano il modo per aggirare la vulnerabilità delle basi aeree convenzionali, ma i tipi di velivoli “tail sitter”, dotati di motori turboelica, erano privi della capacità di unire VTOL e abilità di atterraggio con l’alto prestazioni di un aereo da caccia.

Il report ci parla di un classico velivolo a disco volante, che mostra caratteristiche prestazionali notevolmente avanzate anche per gli standard attuali. Il più grande dei dischi proposti pesava 26.000 libbre, era alimentato da un tipo radicalmente nuovo di motore a reazione e poteva raggiungere i 36.090 piedi in circa un minuto e 45 secondi. Questo è nella gamma di prestazioni dell’attuale caccia F-15 utilizzato dall’Air Force ed è stato attribuito a una macchina nel 1955, circa 20 anni prima del primo volo dell’F-15.

Ma il rapporto Silver Bug non fu l’unica pubblicazione nel 1955 che conteneva informazioni relative allo sviluppo dei dischi volanti da parte del governo federale.

La pubblicazione sul progetto silver bug su Look Magazine

Look Magazine, nel giugno 1955, disse in un articolo che resoconti persistenti e abbastanza credibili affermavano che AVRoe, Canada, Ltd., un produttore di aerei canadese, aveva un progetto di piattino in fase di sviluppo dal 1953. Era stato abbandonato poiché il fattore di costo era troppo alto per i canadesi. Si parla di una spesa di oltre 75 milioni di dollari per far volare in aria un modello prototipo in scala.

Quel numero di Look del 1955 notò anche, che in una riunione di ingegneri fu indicato, che mentre i progetti di dischi volanti o di sfere (di sfere?) avrebbero potuto essere puramente ipotetici. I nuovi problemi di difesa aerea stavano stabilendo requisiti precisi per le prestazioni degli aerei. Questi, almeno apparentemente sarebbero stati meglio soddisfatti da un disco volante aereo, piuttosto che da un caccia di normale concezione.

Aerei a volo verticali

Il generale Benjamin Kelsey, vicedirettore della ricerca e sviluppo per l’Air Force, ha affermato che “gli aeroplani oggi trascorrono troppo tempo a prendere velocità a terra e non abbastanza tempo a volare in aria”. I caccia di quel tempo, ha detto Kelsey, aveva bisogno di piste estremamente lunghe e ce n’erano poche allora che fossero abbastanza lunghe. Quei pochi, disse, e la concentrazione di aerei che li usavano, fornivano un obiettivo utile per una bomba atomica. Con un colpo, il nemico potrebbe paralizzare una parte sostanziale della difesa aerea americana.

Gli aerei a decollo verticale non avrebbero bisogno di lunghe piste, ha detto, e potrebbero essere dispersi in sicurezza sul territorio. I futuri aeroporti costruiti per i dischi volanti verticali non avrebbero avuto bisogno delle molte piste vulnerabili richieste dai caccia del 1955 (e di oggi). L’intera industria di fabbricazione, la linea di difesa ed il suo approvvigionamento, nonché manutenzione, sarebbero potuti avvenire tutti quanti sottoterra. Tunnel con alberi di decollo interrati, completi di baie di manutenzione, carburante e alloggi per l’equipaggio, possono essere facilmente nascosti ed essere altrettanto facilmente protetti ed operativi.

La fine ufficiale del progetto

Quelle basi sotterranee, diceva l’articolo, sarebbero state rifugi a prova di bomba per uno squadrone di dischi volanti. Gli alberi sarebbero stati sigillati dopo il decollo per mimetizzazione e protezione; praticamente silos missilistici in grande. L’articolo Look ha anche descritto dettagliatamente quali sarebbero alcuni dei requisiti di un combattente di difesa ideale a forma di disco. Questi attributi sarebbero: la capacità di decollare e atterrare verticalmente; un’alta velocità di oltre Mach 2 (più di 1.500 mph); alto tasso di salita; ottima manovrabilità; armamento pesante; e la capacità di operare a 60.000 piedi.

Vough XF-5U Flying Flapjack.

Va notato che l’unità disco annotata nel report Silver Bug ha soddisfatto e superato tutti i criteri elencati nel report Look Magazine. Ma il rapporto di Look ha anche notato che un’imbarcazione a forma di disco potrebbe includere un equipaggio di un solo uomo, alloggiato in una bolla di vetro che fornirebbe un’eccellente visibilità.

In pratica una tipica cupola da caccia, ma semisferica. La posizione prona del pilota non solo consentirebbe una migliore aerodinamica, ma permetterebbe anche (testo originale) al pilota di resistere ad accelerazioni elevate e virate veloci. C’erano alcuni velivoli americani a forma di disco che furono sviluppati pubblicamente, vale a dire il Flying Flapjack e/o The Flying Flounder, che non arrivarono all’uso operativo.

L’Avro Canada

Avro-Canada, nel frattempo, è stato incaricato per lavorare nel 1953 dal Toronto Star per lavorare su un nuovo disco volante nel loro stabilimento a Malton, Ontario. Il 16 febbraio 1953, il ministro per la produzione della difesa informò la Camera dei Comuni canadese che Avro stava lavorando a un “modello di simulazione” di un disco volante che sarebbe stato in grado di volare a 1.500 miglia all’ora e di arrampicarsi verticalmente.

L’AvroCar. Foto di Jason McDowell.

Il presidente di Avro-Canada ha anche scritto su Avro News che il prototipo in costruzione era così rivoluzionario da rendere obsolete tutte le altre forme di velivoli supersonici. Il nome ufficiale del nuovo aereo era Avro Car.

Nel 1960 si affermava ufficialmente che il progetto era stato abbandonato. Si dice che il cosiddetto prototipo del disco volante Avro fosse ospitato nel Museo dell’aeronautica americana a Fort Eustis, in Virginia.

Motori nucleari spaziali

La tecnologia di un motore aerospaziale nucleare in teoria non esiste ancora, ma da informazioni visionabili sul Web, alla NASA in effetti ne starebbero costruendo uno di piccole dimensioni. In considerazione del gap tecnologico tra la Difesa USA di un ventennio, più avanti della tecnologia di uso giornaliero negli States stessi. Non si può escludere la possibilità che questa tecnologia sia già in uso da unità speciali e segrete americane.

Non dimentichiamo che circolano voci e ci sono stati hackeraggi ai Servizi di Intelligence, in cui si parla proprio di flotta spaziale. Si potrebbe quindi trattare di quello che poi sarebbe divenuto il presunto progetto Solar Varden. Ma ci sono anche altre voci che vedono nella Cina il futuro dei motori nucleari e dei mini reattori portatili.

LRV in versione da museo è in molto simile, se non quasi identico, al disco d’argento del progetto Silver Bug, e la versione nucleare semi-lenticolare, è la sua più probabile evoluzione. Và sottolineato che tra i documenti desecretati dagli USA (ed facilmente reperibili in rete) se ne trova proprio uno di quelli del progetto del “Veicolo Lenticolare per il Rientro”.

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Estratti dai documenti desecretati del progetto Silver Bug estratti dai documenti desecretati del progetto Silver Bug.

Altri documenti importanti

Altri documenti, ha detto PM, mostrano che i modelli del progetto degli Hortens, forse costruiti dagli stessi fratelli, sono stati testati nella galleria del vento a Wright Field, ora Wright-Patterson AFB. Mentre l’Air Force riconosce che gli Hortens stavano lavorando su un velivolo a disco volante, ha detto PM, che era però intrinsecamente instabile.

Altri documenti declassificati acquisiti da PM nel corso della sua indagine, affermano nella rivista, che l’AvroCar costruita per l’esercito e un’ala volante Horten in compensato deteriorato, erano entrambi specchietti per le allodole a basso costo destinati a mascherare l’esistenza di macchine volanti più formidabili e decisamente segrete.

Una delle più potenti di quelle macchine volanti, secondo il rapporto del PM, è stata sviluppata nell’ambito del progetto segreto Pye Wacket. Il suo scopo era progettare una piattaforma di lancio di missili a propellente liquido del diametro di cinque piedi per proteggere i bombardieri americani che penetrano nello spazio aereo sovietico.

I dischi volanti del III Reich

Samisdat Publications, un’organizzazione di destra con sede a Toronto, in Canada, ha affermato che i nazisti hanno effettivamente sviluppato il Flügelrad, o “Wingwheel”, un elicottero a disco che potrebbe decollare verticalmente. Uno degli scienziati coinvolti nei primi progetti di dischi nazisti è stato identificato come Viktor Schauberger di Samisdat. Egli è stato portato in America dopo la guerra. Lì si diceva stesse lavorando su un progetto di dischi volanti top secret in Texas per il Governo degli Stati Uniti fino alla sua morte nel 1958. Il modello I era molto semplice ed usava razzo propulsore standard tedesco.

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Anche la rivista Flying parlava di progetti di dischi volanti, in questo caso del francese Aerodyne.

Modello II e III delle Flugelrad

Il Modello II, un miglioramento rispetto al Modello I, aveva un'”ala rotante” appositamente progettata che stabilizzava e guidava l’imbarcazione. Questo modello era più maneggevole e veloce.

Il modello III era presumibilmente estremamente veloce, in grado di raggiungere velocità di oltre 6.000 chilometri all’ora e utilizzando un sistema di propulsione a vuoto a getto. La miscela di carburante produceva scie di vapore, un odore acre e talvolta fiamme e scintille.

Il sistema di propulsione del disco produceva suoni acuti e lamentosi. Il velivolo era anche capace di un’accelerazione formidabile, o di un volo stazionario costante. Poteva anche salire e inclinare ripidamente e spesso spaventava gli osservatori con forti rimbombi sonici mentre accelerava attraverso la barriera del suono. Secondo quanto riferito, questo modello era dotato di carrello di atterraggio telescopico.

Si diceva che i successori del Modello III, ancora in fase di progettazione durante la metà degli anni ’40, utilizzassero il campo magnetico terrestre nei loro sistemi di propulsione.

L’elettrogravità

E c’è anche uno scienziato americano cresciuto in casa che a quanto pare ha avuto qualche input nel progetto del disco volante del Governo degli Stati Uniti: T. Townsend Brown e il suo progetto Winterhaven. Brown era un fisico americano, fortemente coinvolto nella ricerca sull’elettrogravità. A metà degli anni ’20 scoprì che è possibile creare un campo gravitazionale artificiale caricando un condensatore elettrico ad alta tensione.

Nel 1958, era riuscito a farsi strada fino al punto in cui era riuscito a sviluppare un piattino modello da 15 pollici di diametro che poteva sollevare oltre il 110% del suo peso. Ciò che i suoi esperimenti avevano inaugurato era il nuovo campo dell’elettrogravità, ovvero la tecnologia per controllare la gravità attraverso l’uso di cariche elettriche ad altissima tensione. Nel 1952, Von Brown diede una dimostrazione a un Maggiore Generale dell’Aeronautica in cui Brown fece volare un paio di dischi aerodinamici da 18 pollici sospesi alle estremità opposte di un braccio girevole. I dischi erano elettrificati con 50.000 volt e collegati ad una velocità di 12 miglia all’ora.

Circa un anno dopo, ha pilotato una serie di dischi di diametro di tre piedi per i funzionari dell’aeronautica e i rappresentanti di diverse importanti compagnie aeree. Questi dischi sono stati energizzati con 150.000 volt. Essi hanno accelerato lungo il percorso di 50 piedi di diametro così velocemente, che il soggetto è stato immediatamente classificato. Un rapporto della rivista “Interavia” ha osservato che i dischi raggiungerebbero velocità di diverse centinaia di miglia orarie quando caricati con diverse centinaia di migliaia di volt.

Un importante documento storico della CIA

Documento della CIA ed a seguire la traduzione del documento.

<“‘La storia dei dischi volanti: un contributo alla sua possibile spiegazione”
del Dr. Eduard Ludwig, Santiago, Cile. Av.Cristobal Colon 1916.

Questo articolo inizia nel 1915 con una storia dell’aviazione e discute il lavoro del Professer Junkers a Dessau, in relazione al suo lavoro con gli anelli fiduciari rotanti delle turbine a gas. Parla anche del dottor Bock, professore alla Technical Hich School di Berlino, che, come dice lui “potrebbe essere stato il più grande genio della teoria tedesca dell’Airplaje…” e in seguito è stato nominato “costruttore del Ministero delle vie aeree tedesche e direttore dell’Istituto tedesco di ricerca sulle vie aeree a Berlino-Adlershof.” Discute il lavoro del professore russo Jukowski di Mosca insieme al suo “stimato insegnante, il dottor Kutta della Technical High School di Stoccarda, in Germania”, che dice “ha sviluppato la teoria del raggio alare dell’aeroplano.

In un’altra parte dell’articolo, afferma: “Fu principalmente l’Istituto Sperimentale Aerodinamico dell’Università di Göttingen, diretto dai rinomati professori Prandtl e Betz, e dal costruttore Flettner, che trasse le sue conclusioni dalla teoria del raggio alare-aeroplano. Flettner ha dimostrato che le condizioni di un oggetto rotante sono simili a quelle che appaiono in un movimento “translatorichen”. Così si è evoluto il “Flettner-Rotor”.

Infine, fa notare che “i missili delle armi anticarro tedesche erano rivestiti con sostanze chimiche che scioglievano fino a 20 cm di lamiere d’acciaio in frazioni di secondo.>

I dischi segreti di von Brown

Il segreto dei dischi di Brown era che venivano caricati con un alto voltaggio positivo, tramite un filo, che correva lungo il loro bordo d’attacco. Un’alta tensione negativa correva lungo il loro bordo d’uscita, anche su un filo. Come i fili ionizzano l’aria intorno a loro, ha detto uno studio di Paul A. La Violette, una densa nuvola di ioni positivi si formerebbe davanti al velivolo e una corrispondente nuvola di ioni negativi si formerebbe dietro il velivolo.

La Violette ha detto che la ricerca di Brown ha mostrato che, come le piastre cariche dei suoi condensatori, queste nuvole di ioni inducono una forza gravitazionale diretta nella direzione dal meno al più. In breve, un pozzo gravitazionale si è formato davanti al disco che ha tirato l’imbarcazione, mentre una collina gravitazionale si è formata dietro l’imbarcazione e l’ha spinta.

Mentre il disco avanzava in risposta al suo campo gravitazionale autogenerato, porterebbe con sé le sue nuvole di ioni positivi e negativi e il loro gradiente di elettrogravità associato. I dischi in effetti cavalcherebbero la loro onda gravitazionale in avanzamento proprio come i surfisti cavalcano un’onda oceanica, ha detto La Violette. Tutto ciò non è solo interessantissimo, ma incredibile.

Il Progetto Winterhaven

Gli occupanti di uno dei dischi, se ci fossero degli occupanti, non si sentirebbero affatto stressati, non importa quanto sia brusca la curva o quanto sia grande l’accelerazione, ha detto La Violette. Questo perché la nave, i suoi occupanti e il carico rispondono tutti allo stesso modo alla distorsione ondulatoria del campo gravitazionale locale.

Brown nel 1952 aveva messo insieme una proposta, nome in codice “Progetto Winterhaven”, ha detto La Violette, che suggeriva che i militari sviluppassero un disco da combattimento antigravità con capacità Mach 3. Già nel 1954, secondo un rapporto preparato dalla società di intelligence aeronautica privata Aviation Studies International Ltd., l’Air Force aveva avviato piani per finanziare la ricerca che avrebbe raggiunto gli obiettivi del progetto Winterhaven.

Quel rapporto, pubblicato nel 1956 e intitolato “Sistemi elettrogravitici: una spiegazione del movimento elettrostatico, controbarra dinamica e controllo baricentrico”, era originariamente classificato come “riservato”. Furono attivamente coinvolti nella ricerca sull’elettrogravità nel tentativo di duplicare o estendere il lavoro di Brown. Probabilmente prò ci riuscirono in tempi decisamente più recenti. Da quel momento, ha detto La Violette, gran parte del lavoro sull’elettro-antigravità è proseguito nei progetti neri dell’Air Force su una scala abbastanza ampia. Quindi non si può escludere che tali progetti siano ancora attivi.

Le idee antigravità di Von Brown per aiutare il bombardiere B-2 a funzionare. Dice che il B-2 esegue l’utilizzo di elevate quantità di cariche elettriche sui suoi bordi anteriore e posteriore attraverso lo stesso metodo descritto da Brown nel suo brevetto sul generatore elettrocinetico. Comincio a pensare che una laurea in Fisica non sarebbe male.

Il disco volante a getto di fiamma di Von Brown

Il disco volante proposto da Brown doveva essere alimentato da un generatore a getto di fiamma. Un alimentatore ad alta tensione che aveva il vantaggio di essere sia efficiente che relativamente leggero, ha affermato La Violette.

Quel design del generatore, ha detto, utilizza un motore a reazione con un ago elettrificato montato nell’ugello di scarico per produrre ioni negativi nel flusso di scarico del getto. Lo scarico ionizzato negativamente viene quindi scaricato attraverso una serie di ugelli nella parte posteriore dell’imbarcazione. Isolando elettricamente i motori e convogliando le loro cariche positive in avanti a un filo che corre lungo il bordo d’attacco dell’aereo, si forma la nuvola di ioni carica positiva necessaria nella parte anteriore del veicolo. Brown, ha detto La Violette, ha stimato che un tale generatore potrebbe produrre potenziali fino a 15 milioni di volt attraverso la sua imbarcazione.

Se il progetto Silver Bug abbia mai portato o meno a un prototipo o a un disco volante operativo a propulsione a reazione è pubblicamente sconosciuto, dato che i progetti di sviluppo militare all’avanguardia sono normalmente protetti da una stretta sicurezza. Anche la pista del denaro che normalmente porterebbe all’esistenza di progetti di ricerca e sviluppo top-secret o superiori è spesso una porta chiusa.

Gli sviluppatori di velivoli militari e sistemi d’arma normalmente nascondono i finanziamenti per quei progetti in altri progetti, impedendo ai ricercatori più acuti di trovare progetti di ricerca e sviluppo nascosti nel bilancio federale. Vari ricercatori UFO sono stati a lungo incuriositi dal ruolo che l’Air Technical Intelligence Center presso Wright-Patterson AFB ha svolto in vari progetti come Silver Bug. L’ATIC è conosciuta dal 1955 come Divisione Tecnologie Estere, ed è attualmente chiamato National Air Intelligence Center.

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Progetti dell’AVRO tav.1.
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Progetti dell’AVRO tav.2.

L’incidente di Roswell

Nel corso degli anni, nonostante il nome, negli ambienti UFO si vociferava che l’ATIC fosse il luogo in cui sono stati presi per studio i detriti dell’incidente di Roswell. Quindi con queste affermazioni abbiamo avuto conferma di ciò dal Colonnello P. Corso, che ci ha lavorato. L’ATIC era anche l’unità dell’Air Force capostipite del Project Blue Book (non a caso), che per diversi anni è stato il centro ufficiale di studio per oggetti volanti non identificati per conto dell’USAF.

Senza ulteriori rapporti declassificati disponibili, qualunque cosa il Progetto Silver Bug sia finalmente arrivato a creare, che rimanga nascosto come un’installazione sotterranea di navi intercettrici o altro, rimane un mistero. O almeno non ci sono informazioni su alcun velivolo a forma di disco testato dall’aviazione americana con successo. C’è una discreta quantità di informazioni in giro che indicherebbero che il Progetto Silver Bug ha portato a un qualche tipo di aereo effettivamente pilotabile ed attivo. Ma non esiste ancora una vera e propria “pistola fumante” in merito.

Conclusioni

Alcune persone che hanno studiato Silver Bug e altre che affermano di aver lavorato su progetti aeronautici segreti del governo, sono convinte o suggeriscono che qualcosa, come risultato del Progetto Silver Bug a realmente volato. Alcuni dicono addirittura che in alcuni punti siano stazionate alcune navi circolari operative… tutte nascoste sottoterra. Ma mancano prove concrete che l’ATIC o il WADC abbiano mai sviluppato un vero disco volante operativo da Silver Bug. Esistono informazioni appena sufficienti per stuzzicare coloro che hanno indagato finora, e molte lacune che al momento possono essere colmate solo con la mera speculazione.

La domanda: “esistono aerei discoidali terrestri?” rimane ancora parzialmente insoluta. In effetti dalla fine del secondo conflitto mondiale, ne sono stati costruiti diversi tipi. Anche prima del conflitto ne furono costruiti. Durante la stessa Grande Guerra, i tedeschi ne costruirono e ne collaudarono. E’ quindi pensabile che ce ne siano attualmente in sperimentazione? Non si può escludere, ma essendo ancora progetti segreti e correnti, probabilmente non sapremo niente di essi fino a quando non saranno tecnologia di massa o ormai superata. Quindi per il momento eventuali dischi volanti terrestri ed extraterrestri rimarranno indistinguibili tra di essi.

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