Maya: trovata una nuova città perduta con grandi piramidi nella giungla dello Yucatan
Siamo davanti ad una grandissima ed importantissima scoperta archeologica Maya in Guatemala, ma leggendo i vari articoli in rete ci sono una miriade di errori o sciocchezze nel riporto delle notizie. Quindi facciamo luce sui fatti, uno per uno. Per prima cosa è però necessario riportare naturalmente le informazioni così come comunemente ritrovate in rete nei vari siti di scicenze che ne parlano.
Cosa è stato scoperto? Una città il cui nome è Ocomtùn. “Si tratta di un’ampia area grande come l’Arizona” che comprende oltre 60000 edifici, colonne in pietra, sculture e piramidi alte 15 metri o più, che compongono la planimetria totale della città. Si ritiene che l’insediamento sia stato un importante centro di scambi e commercio tra il 250 e il 1000 d.C., e sarebbe probabilmente stata collegata alla famosa autostrada maya che percorreva la foresta, un opera straordinaria di cui si parla pochissimo.
Qui troviamo la prima stupidaggine che viene riportata da siti scientifici, la città infatti sarebbe grande quanto l’Arizona, in pratica un affermazione che sostiene che sarebbe una città grande cento volte New York, che quindi avrebbe potuto ospitare diverse decine di milioni di abitanti.
Ma nadiamo avanti. Il suo nome Ocomtún significa “colonna di pietra” e questo andrebbe approfondito perchè indica un culto probabile o una importanza strategica, culturale, viaria, ecc. per questo luogo e la sua “Colonna”, tranne se non ha ospitato una struttura a colonna non più esistente, che avrebbe comunque dello straordinario. Ma queste sono solo ipotesi dettate dalla logica,ma tutte da provare. Ritorniamo ai fatti.
La scoperta
Ocomtún è stata scoperta nel maggio 2023 dall’archeologo sloveno Ivan Šprajc, che ha guidato una squadra nella fitta giungla situata a Campeche e ha trascorso un mese a scovare e mappare la città alla scoperta di monumenti e ruderi, l’annuncio è stato fatto dall’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia di Ocomtún in Guatemala. Lo scienziato che ha effettuato il ritrovamento ritiene che le colonne servivano da ingressi ai piani superiori degli edifici, quindi imputa il nome della città ad un certo numero di colonne presenti in loco, che potrebbero giustificare il nome, ma che avrebbero infine semplicemente uno scopo archietettonico poco importante a mio avviso per caratterizzare una interà città.
Faccio un’esempio pratico tutto italiano, se io dico “città dei portici” molti penseranno subito a Bologna, ma il nome non si tradce affatto in città dei portici, quello è un soprannome, qualcosa di ben diverso dal significato insito nel nome proprio di una città
L’ antica città Maya di Ocomtún è costruita attorno a tre piazze principali, un poco come le moderne città, ha anche cortili di servizio pubblico e privato, dove gli abitanti Maya avrebbero giocato l’antico gioco della palla, l’Ulama, che conosciamo come Pelota.
Il Lidar
L’insediamento è stato scoperto utilizzando lo scanner laser LiDAR, si tratta di un ormai famoso strumennto per la mappatura ad immagini laser, che vengono catturate da un aereo per identificare oggetti e strutture nascoste sotto le superfici, in questo caso lo strato di terra e giungla. Il metodo è diventato particolarmente popolare tra gli archeologi alla ricerca di insediamenti o città nascosti nelle foreste pluviali, ma anche in mare ha avuto già i suoi successi, vi ricorderete del mio articolo e del mio video sulla città perduta di Nan Madol nel Pacifico, anche questa trovata con lo stesso strumento. Trovate il video a fine Post.
La civiltà Maya, nota per i suoi calendari matematici avanzati, si estendeva nel sud-est del Messico e in parti dell’America centrale, ma ad oggi c’è ancora molto di suo sotto le foreste e persino sottoterra, ancora da scoprire. Sono anche famosi per i loro templi piramidali e gli edifici in pietra, che spesso hanno cose in comune, non solo con altre piramidi mesoamericane, ma di tutto il mondo, infittendo ancora di più alcuni dei più importanti enigmi storici ed archeologici del Mondo.
Le datazioni dell’insediamento
Gli archeologi che hanno fatto il ritrovamento ritengono che l’insediamento di Ocomtún sia stato costruito durante il tardo periodo della civiltà tra l’800 e il 1000 d.C.. anche se altre fonti riportano la data del 1000. a.C. periodo in cui i Maya veri e propri come civiltà non esistevano ancora, almeno ufficialmente. Ma se questo dato venisse un giorno confermate, retrodaterebbe l’arrivo dei Maya arcaici nella penisola dello Yucatan di 500-250 anni rispetto alle date ufficiali, essendo l’insediamento più a nord e ad ovest, potremmo azzardare a dire, che forse i Maya venivano dal nord e si estesero sempre più verso sud.
Qui a seguire troviamo un’altra panzana storica, mai accertata o supportata da prove archeologiche o di altro tipo, ma costantemente diffusa, ed accennata anche in questo caso dai siti archeologici e scientifici, ovvero che i Maya si sarebbero estinti in seguito ad una terribile crisi politico-sociale, che portò il declino di questa società mesoamericana in specifico, fino al collasso ed alla dispersione e la conquista da parte degli spagnoli. Attualmente la fine della cultura Maya e la scomparsa della sua popolazione sono un mistero insoluto, che di certo non piuò essere minimamente e lontanamente spiegato con tali affermazioni, chiaramente atte a banalizzare qualcosa di cui non sanno nulla con stravaganti teorie come quella sopra esposta.
Altre affermazioni vaghe o ambigue
Un’altra banale affermazione che troviamo nei testi dei siti scientifici è quasi offensiva “L’antica città di Ocomtún ha una zona centrale, situata su un’altura circondata da vaste zone umide.”, perchè precisare ciò sapendo che siamo in pieno della foresta pluviale dello Yucatan, una foresta umidissima ed a tratti paludosa? Forse non lo sapremo mai, aggiungiamo quindi questa stupida affermazione tra i veri misteri del popolo Maya con un sorriso in bocca.
Vicino all’insediamento scoperto a maggio si trovano altri importanti siti della regione di Chenes: Nadzcaan, Chactún.
Il team di archeologi guidato da Ivan Šprajc ha trovato nell’antica città maya di Ocomtún altari centrali in un’area più vicina al fiume La Riguena, che potrebbero essere stati progettati per i rituali della comunità o come è più probabile servivano per scopi legati propriamente al fiume ed alla sua navigabilità, magari venivano fatti sacrifici rituali che servivano alle piene del fiume, all’agricoltura fluviale o chissa a cosa. Ma è lo stesso Ivan Šprajc che dice, che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le attività svolte dalle culture che hanno vissuto li, forse sottintendendo che prima dei Maya c’era qualcun altro? Domanda che lascia aperti molti altri scenari.
Prossimamente verrà inserito anche il video sulla città.
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