Il rover Yutu 2 individua due misteriose sfere di vetro sul lato più lontano della luna
Gli scienziati pensano che le sfere avvistate dal rover Yutu 2 siano state create da un recente impatto meteorico, ma risultano essere un’anomalia.
Il rover cinese fa discutere, ma da qualche giorno è diventato protagonista di un mistero lunare, ha individuato infatti due strane sfere di vetro sul lato più lontano ed a noi normalmente non visibile.
Queste sono luccicanti come perle traslucide contro il paesaggio secco e polveroso della luna, le “sferule” lunari sono le prime del loro genere ad essere trovate sulla superficie ricoperta da regolite polverosa e basalto. Esse risultano essersi formate abbastanza di recente, almeno questo dicono i ricercatori.
Presenza di vetro sulla luna
Il vetro è stato avvistato sulla luna prima del rover cinese, dalla missione Apollo 16 della NASA, almeno così si evence dallo scritto. Probabilmente però, il fenomeno non era stato oggetto di interesse e quindi studiato.
Le sfere sembra che si formino quando i minerali ricchi di silicio, come il pirosseno e il feldspato, quando vengono rapidamente surriscaldati. Tuttavia, questa è la prima volta che il vetro sulla luna viene osservato sottoforma di sfere. Gli scienziati non conoscono le origini esatte di queste sferule, ma pensano che le palline, o globuli, possano essersi create durante un’eruzione esplosiva nella storia vulcanica della luna o dopo un impatto ad alta velocità con un meteorite. I ricercatori pubblicheranno i loro risultati il 26 febbraio sulla rivista Science Bulletin. Sinceramente non comprendo come i due eventi potessero creare delle sfere, ma ascoltiamo la scienza ufficiale.
Il mistero delle due sfere lunari
“I globuli semplicemente ci fanno impazzire, dal momento che sono così unici sulla luna”, ha detto in una dichiarazione l’autore principale del loro studio Zhiyong Xiao, geologo planetario presso la Sun Yat-sen University in Cina.
“È un peccato che quando abbiamo individuato per la prima volta questo silicio, il rover era appena passato da loro e non sono stati ottenuti dati completi sulla composizione, ma tali globuli potrebbero essere abbastanza comuni nella farside lunare”.
Zhiyong Xiao
“Sferule di vetro, note anche come microtektiti, sono state trovate sulla Terra intorno ai siti di impatti di meteoriti, secondo quanto riportato in precedenza da Live Science. Dopo essere stati colpiti da un meteorite, pezzi di crosta planetaria vengono gettati in aria e i minerali di silicato fuso in esso contenuti si combinano per formare minuscole perle di vetro che vengono cosparse come briciole sul paesaggio circostante.”
Science Bulletin)
“Le microtektiti scoperte di recente, che misurano da 0,6 a 1 pollice (da 15 a 25 millimetri) di diametro, sono più grandi di quelle che si trovano sulla Terra. Tuttavia, sono più piccoli dei pezzi di vetro che gli astronauti dell’Apollo 16 hanno trovato vicino a un cratere da impatto sul lato vicino della luna, il più grande dei quali misurava 1,57 pollici (40 mm) di diametro.”
Science Bulletin)
Il luogo del ritrovamento
Secondo i ricercatori cinesi, le microtektiti scoperte dal rover cinese sono state trovate anche vicino a crateri da impatto, questo porta i ricercatori a credere che le minuscole sfere si siano formate da una roccia ignea ricca di feldspati, chiamata anortosite, che si è sciolta e riformata subito dopo una collisione di meteoriti.
“La prima scoperta di globuli di vetro traslucido di dimensioni macro sulla luna conferma che le anortositi lunari sono materie prime eccellenti per produrre occhiali con una buona qualità di ammissione della luce”, ha detto Xiao. “La loro esistenza sulla luna indica che gli eventi di impatto sugli altri corpi planetari potrebbero anche formare occhiali da impatto simili a tektite”.
Science Bulletin)
Raccogliere queste sferule e studiarne la composizione e l’età, potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere la storia dell’impatto sulla luna del meteorite, oltre a fornire informazioni utili sui potenziali materiali da costruzione riscontrabili sulla superficie lunare inseguito ad una moltitudine di essi. In pratica i cinesi si preparano alla colonizzazione mineraria del nostro satellite.
“All’alba della costruzione di basi umane sulla luna, le anortositi lunari sono una risorsa promettente e diffusa”, ha detto Xiao.
Science Bulletin)
Il rover Yutu 2
“Il rover Yutu-2, il cui nome significa “coniglio di giada” in mandarino, è stato lanciato dal lander lunare cinese Chang’e 4 nel gennaio 2019 dopo aver completato con successo il primo atterraggio morbido sul lato nascosto della luna. Attraversando il cratere Von Kármán largo 115 miglia (186 chilometri) della luna, il breve tempo del rover sul nostro vicino lunare è stato movimentato. Durante quel periodo, il rover ha effettuato una scansione dettagliata sotto la superficie lunare, ha individuato una misteriosa sostanza “gelatinosa” che si ritiene essere più vetro lunare e ha persino intravisto un oggetto che all’inizio sembrava essere una capanna misteriosa, ma in seguito è stato rivelato come una roccia a forma di coniglio.”
Chang’e 4 con il suo rover, è la quarta missione cinese sulla luna e la seconda a far atterrare un rover sulla superficie di essa. La Cina ha anche fatto atterrare il suo rover Zhurong su Marte l’anno scorso e sta attualmente costruendo la stazione spaziale Tiangong 1 e 2, di cui la prima dovrebbe essere completata entro la fine del 2022. La Cina ha anche dichiarato che stabilirà una stazione di ricerca lunare sul polo sud della luna entro il 2029. Recenti annunci hanno anche fatto pensare che si prera a creare una installazione militare entro il 2050 con o senza collaborazione russa.
Conclusioni sul ritrovamento
In pratica il mistero dlele sfere marziane rimane aperto e senza conclusioni, su esso solo ipotesi al momento non confermate. In ogni caso questo misterioso ritrovamento ed il conseguente studio, potrebbero concludersi con una spiegazione tecnico-scientifica. Di fatto potrebbe aumentare l’interesse alla colonizzazione lunare per l’estrazione di importanti minerali. Quest’ultimi sono forse più puri che sulla Terra per via delle condizioni atmosferiche e della superficie.