Gli Anunnaki: I Signori del Cielo e della Terra

Opera eseguita con IA da Gabriele Lombardo
Nel pantheon mesopotamico, poche figure suscitano tanto fascino e mistero quanto gli Anunnaki, quegli enigmatici esseri che, secondo le antiche tavolette cuneiformi, discesero dal cielo per plasmare il destino dell’umanità. La loro storia, intricata tra mito e possibile realtà storica, ci trasporta in un’epoca remota quando gli dèi camminavano ancora tra gli uomini.
Le Origini Celesti
Il termine “Anunnaki” deriva dall’accadico e significa letteralmente “coloro che dal cielo alla terra sono venuti”. Secondo le cronache sumere, questi esseri provenivano da Nibiru, il misterioso dodicesimo pianeta del nostro sistema solare, caratterizzato da un’orbita ellittica che lo porta a passare vicino alla Terra ogni 3.600 anni terrestri. Come magistralmente documentato da Zecharia Sitchin nei suoi studi pionieristici, l’arrivo degli Anunnaki sulla Terra non fu casuale, ma motivato da necessità concrete: la ricerca dell’oro, elemento essenziale per salvare l’atmosfera del loro pianeta natale.
Secondo alcuni accademici e persino alcuni ricercatori e scrittori alternativi però tale traduzione sarebbe errata e non riconducibile ad individui extraterrestri, ma ad un’antica civiltà terrestre scomparsa.
Le tavolette di Nippur e di altre città-stato mesopotamiche narrano di come Anu, il sovrano supremo di Nibiru, inviò sulla Terra i suoi figli per estrarre il prezioso metallo dalle miniere africane. Tra questi emissari celesti spiccavano due figure centrali: Enlil, signore del vento e dell’atmosfera, ed Enki (chiamato anche Ea), maestro delle acque e della saggezza. La rivalità tra questi due fratelli avrebbe plasmato non solo la politica degli Anunnaki, ma anche il destino dell’umanità nascente.

La Creazione dell’Homo Sapiens
Uno degli aspetti più affascinanti della mitologia anunnaka riguarda la genesi dell’essere umano moderno. Secondo i testi antichi, dopo centinaia di migliaia di anni di duro lavoro nelle miniere, gli Anunnaki di rango inferiore, gli Igigi, si ribellarono contro i loro superiori. Fu allora che Enki, il geniale scienziato degli dèi, propose una soluzione rivoluzionaria: creare una razza di lavoratori attraverso l’ingegneria genetica.
Il processo descritto nelle tavolette presenta sorprendenti analogie con le moderne tecniche di manipolazione genetica. Enki e sua sorella Ninhursag presero il DNA degli Anunnaki e lo combinarono con quello dell’Homo erectus, creando così l’Adamo biblico – letteralmente “colui che è fatto di terra rossa”. Come ha brillantemente interpretato Zecharia Sitchin nelle sue traduzioni, il termine sumero “ti.it” non significa semplicemente “argilla”, ma piuttosto “ciò che contiene la vita”, un possibile riferimento al materiale genetico.
Questo primo esperimento produsse esseri ibridi sterili, ma attraverso successivi perfezionamenti, gli Anunnaki riuscirono a creare una razza capace di riprodursi autonomamente. Eva, la “madre di tutti i viventi”, rappresenterebbe il prototipo femminile di questa nuova specie, dotata della capacità di generare discendenza.

Vedi anche : La civiltà olocenica e la nascita delle culture post glaciali
Il Diluvio e la Rinascita
La narrazione anunnaka del grande diluvio precede di millennii quella biblica, offrendo dettagli che gettano nuova luce su questo evento catastrofico. Secondo i testi mesopotamici, Enlil, irritato dal rumore e dalla proliferazione degli umani, decise di eliminarli attraverso una gigantesca inondazione. Tuttavia, Enki, che aveva sviluppato un particolare affetto per le sue creature, avvertì segretamente Utnapishtim (il Noè sumero) dell’imminente catastrofe.
La descrizione del diluvio nelle tavolette cuneiformi presenta caratteristiche tecnologiche avanzate: si parla di “acque che vengono dall’alto e dal basso”, suggerendo non solo piogge torrenziali ma anche possibili manipolazioni delle falde acquifere. Gli Anunnaki stessi, terrorizzati dalla forza distruttiva che avevano scatenato, si rifugiarono nelle loro “barche celesti”, osservando dall’alto la devastazione del mondo che avevano contribuito a creare.

L’Eredità Degli Anunnaki
Dopo il diluvio, gli Anunnaki decisero di ricostruire la civiltà umana, stabilendo le prime città-stato in Mesopotamia. Ur, Uruk, Babilonia e Nippur divennero i centri del loro potere terrestre, ognuna governata da un diverso membro del pantheon anunnako. Fu in questo periodo che trasferirono all’umanità le conoscenze fondamentali: l’agricoltura, la metallurgia, l’astronomia, la matematica e la scrittura.
Le ziggurat, quelle imponenti strutture a gradoni che ancora oggi dominano il paesaggio mesopotamico, non erano semplici templi ma vere e proprie piattaforme di atterraggio per i veicoli volanti degli Anunnaki. Come ha documentato Zecharia Sitchin attraverso l’analisi dei sigilli cilindrici, questi edifici presentavano caratteristiche architettoniche specificamente progettate per ospitare “coloro che dal cielo scendevano”.
La graduale partenza degli Anunnaki dalla Terra, iniziata intorno al 2000 a.C., coincise con il declino delle grandi civiltà mesopotamiche. I testi parlano di una “età dell’abbandono”, quando gli dèi si ritirarono progressivamente dagli affari umani, lasciando l’umanità padrona del proprio destino ma anche privata della guida diretta dei suoi creatori.

Vedi anche: Il misterioso memoriale di Gobekli Tepe
Conclusioni e Riflessioni Moderne
La storia degli Anunnaki, così come emerge dalle fonti antiche, offre una prospettiva alternativa sulle origini dell’umanità e sullo sviluppo delle prime civiltà. A mio avviso la discussa e dubbia storia dell’aliena intraterrestre Lacerta, di origine rettiliana, la storia del’uomo è costellata di molte manipolazioni genetiche ed estinzioni o reset e che in ultimo una specie di umanoidi giganti abbandonarono l’uomo a ses tesso, cosa che collima con ciò che viene detto sugli anunnaki, non è è certamente un aprova, ma è interessante l’analogia sovrapponibile.

Che si tratti di memoria storica codificata in forma mitologica o di pure costruzioni immaginative, questi racconti continuano a esercitare un fascino irresistibile sull’immaginario contemporaneo.
Le scoperte archeologiche moderne, dalla Biblioteca di Assurbanipal ai più recenti ritrovamenti in Iraq e Siria, continuano a fornire nuovi tasselli a questo puzzle millenario. Ogni tavoletta decifrata, ogni sigillo interpretato, aggiunge dettagli alla complessa saga di questi misteriosi “signori del cielo e della Terra” che, secondo gli antichi, plasmarono non solo i nostri corpi ma anche le nostre anime.
A questi dobbiamo aggiunere anche i ritrovamento della Turchia a partire dai complessi templari come quelli di Gobekli Tepe e Norsun Tepe.
In un’epoca in cui la scienza moderna esplora le frontiere dell’ingegneria genetica e della ricerca di vita extraterrestre, gli antichi racconti degli Anunnaki assumono una risonanza particolare, invitandoci a riconsiderare le nostre origini e il nostro posto nell’universo con occhi nuovi e mente aperta.
VEDI anche di cosa si occupa l’autore.
VEDI anche il canale YouTube dell’Autore.
[NOTE]: tutte le opere artistiche sono state eseguite da Gabriele Lombardo con l’ausilio dell’IA, la loro riproduzione è vietata senza una richiesta formale di uso.
Share this content: