Atlantis and Lemuria di Rudolf Steiner: Civiltà Perdute e Crescita Spirituale

“Atlantis and Lemuria” di Rudolf Steiner è un’opera fondamentale che analizza le civiltà perdute di Atlantide e Lemuria attraverso una lente esoterica e spirituale. Fondatore dell’antroposofia, Steiner utilizza miti, leggende e intuizioni spirituali per costruire un quadro complesso di queste antiche civiltà, rivelando il loro significato nell’evoluzione umana.
In questo articolo, esploreremo i temi principali del libro e la loro rilevanza per il presente e il futuro. Inoltre andremo a scalfire la crosta di superficie dietro cui si celano molti misteri della storia umana, in particolar modo quelli che riguardano le civiltà scomparse nel tempo.

Una Civiltà Antica e Spiritualmente Evoluta
Steiner descrive Lemuria come una civiltà più antica rispetto a quella atlantidea, situata in una vasta area che si estendeva dall’India all’Africa e all’Oceano Pacifico. Gli abitanti di Lemuria vivevano in una connessione profonda con la natura e avevano una coscienza spirituale molto più sviluppata rispetto agli uomini moderni.
Questo stato di coscienza si caratterizzava per una percezione immediata del mondo spirituale e una vita comunitaria armoniosa, in cui gli individui erano in sintonia con il loro ambiente. Queste caratteristiche suggeriscono che la cultura lemuriana fosse orientata verso l’unità e la collaborazione piuttosto che verso l’egoismo e l’individualismo.
Inoltre sembra che avesse mantenuto alcune caratteristiche primitive che gli avrebbero permesso appunto una maggiore connesisone ocn il tutto e soprattutto una visione più spirituale e meno materiale.
[Note]: come si può evincere dalla seguente mappa la posizione del continente lemuriano era nell’Ocenao Pacifico, dove in effetti ci sono molte città in fondo al mare. Ciò che però ci interessa al momento è che il Paradiso terrestre e l’origine umana vengono collacate proprio al centro del continente lemuriano. La stessa civiltà dei lemuriani sarebbe stata la prima a discendere dai primi esseri umani.

Avanzamento Tecnologico e Materialismo
Dopo la fine dei lemuriani, apparve un’altra civiltà che era nettamente in contrasto con essa, Atlantide è presentata come una civiltà successiva e diversa, più avanzata sia dal punto di vista tecnologico che culturale. Tuttavia, questo progresso portò a un allontanamento dalla connessione istintiva con il divino e la natura, sfociando in un materialismo crescente. L’abbandono graduale di pratiche spiritualiste e mistiche e di contatto con la natura portò probabilmente tanto all’apice quanto al crollo di questa civiltà.
Gli atlantidei svilupparono una mente critica e analitica, ma questo stesso sviluppo portò a conflitti interni e divisioni sociali. Steiner mette in evidenza come l’emergere di egoismi e ambizioni personali abbia contribuito alla degenerazione della società atlantidea, creando un ciclo di conflitto e distruzione, che potremmo dire che rispecchia la società moderna umana.

La Caduta di Atlantide: Una Catastrofe Inevitabile
Steiner esamina i miti e le leggende che circondano il popolo atlantideo, sostenendo che contengono verità nascoste sui destini di queste civiltà. Un tema centrale è la caduta di Atlantide, descritta come una catastrofe inevitabile, causata dalla degenerazione morale e spirituale della società e ricorda molto le storie del diluvio universale narrate nei testi biblici ed ancor meglio in quelli mesopotamici.
Questa caduta serve come monito per l’umanità contemporanea; Steiner enfatizza l’importanza di un risveglio spirituale per evitare di ripetere gli stessi errori. Dubito che in molti lo leggano e comprendano infatti queste implicazioni sociali ed evolutive. La comprensione delle esperienze passate dei due continenti perduti e delle due civiltà che vi viveano diventa quindi cruciale per la crescita e l’evoluzione dell’umanità. Ma chissà se sopravviveremo all’auto annichilimento.
Reincarnazione e Evoluzione dell’Anima
Steiner però non si ferma qui ed entra in merito anche ad altri fattori più legati allo spirito e meno alla materilità. Un altro tema importante è quindi la questione della reincarnazione e dell’evoluzione dell’anima umana. Egli propone che le esperienze vissute in queste antiche civiltà influenzino le vite attuali degli individui. Potremmo quindi dedurre che secondo lui noi saremmo già esistiti in Lemuria ed Atlantide e siamo anime antiche reincarnate.
Le anime, secondo Steiner, possono portare con sé le lezioni apprese in precedenti esistenze, in pratica la famosa legge del Karma sottolineando l’importanza della crescita spirituale e della responsabilità individuale nel presente. Questo concetto di continuità temporale invita a una riflessione profonda su come le esperienze passate possano plasmare le nostre scelte e il nostro percorso di vita attuale.
Riscoprire il Passato Spirituale per Illuminare il Futuro
Alla fine del libro, Steiner invita i lettori a riflettere su come la comprensione della storia spirituale dell’umanità possa illuminare il futuro. Egli esorta a riscoprire e rinnovare la connessione con il mondo spirituale, suggerendo che solo attraverso il risveglio della coscienza spirituale l’umanità potrà affrontare le sfide contemporanee e progredire verso un futuro più armonioso e consapevole.
Questo invito a guardare oltre il materiale e a riconnettersi con le dimensioni più elevate della nostra esistenza rappresenta un messaggio potente e attuale. Ma in pochi ascoltano e si mostra recettivi tali informazioni o meglio riflessioni. Al contrario, la maggior parte delle persone sembranonon vedere un futuro se non dal proprio limitato punto di vista, che spesso rende ottusi o addirittura ciechi.

Conclusione
In sintesi, il libro in oggetto non è solo un’indagine sulle civiltà perdute, ma un invito a esplorare il nostro passato spirituale e a considerare le sue implicazioni per il presente ed il futuro. Steiner ci esorta a guardare oltre il materiale ed a riconnetterci con le dimensioni più elevate della nostra esistenza, offrendo una prospettiva unica su come possiamo evolverci come individui e come società.
“Atlantis and Lemuria” è un’opera che esplora le civiltà antiche di Atlantide e Lemuria, concetti che Steiner utilizza per illustrare le sue idee sulla spiritualità, l’evoluzione dell’umanità e la coscienza. Egli, oltre ad essere fondatore dell’antroposofia, propone una visione del mondo che integra scienza, religione e filosofia, attingendo a tradizioni esoteriche e mistiche. Aggingendo un alone di mistero che circonda la storia umana e di questo pianeta.
Nell’opera, Steiner descrive la civiltà atlantidea come una civiltà altamente sviluppata che esisteva in un’epoca remota e che ha influenzato profondamente la cultura e la spiritualità umana. Lemuria, d’altra parte, è vista come una civiltà più antica, caratterizzata da un diverso tipo di coscienza e connessione con il mondo spirituale.
Steiner utilizza questi due miti per discutere temi come l’evoluzione dell’anima umana, il rapporto tra l’uomo e il mondo spirituale, e le tappe della coscienza collettiva, ma soprattuto come termini di paragone per far friflettere il lettore sul quanto le scelte possano influenzare un individuo, una ocmunità o una civiltà e del quanto sia facile cadere in quegli eccessi che portano inesorabilmente alla fine.
Le sue idee si basano su una combinazione di ricerche storiche, intuizioni spirituali e concetti esoterici e mirano a fornire una comprensione più profonda del significato della vita e del progresso umano.
In sintesi, “Atlantis e Lemuria” di Steiner si basa su una visione esoterica della storia e dell’evoluzione dell’umanità, utilizzando miti e simboli per esplorare questioni spirituali e filosofiche.
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